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Paruzzaro

  • Immagine del redattore: appartamentimartin
    appartamentimartin
  • 21 mar 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 26 mar 2018

Paruzzaro (Parscé in piemontese e Parscee in lombardo) è un comune italiano di 2.173 abitanti della provincia di Novara

Dei primi abitanti di quest'area non sono state recuperate tracce certe, anche se alcuni ritrovamenti evidenziano la presenza preromana e romana. Paruzzaro viene citato per la prima volta in un documento del 1034 d.C.[3], dove viene definito "loco Olegio qui dicitur Paruciaro". Invece, in altri documenti , ha più volte assunto l'appellativo di "longobardorum", vista la stretta relazione coi Longobardi. In seguito, una volta passato dai Longobardi ai Franchi, Paruzzaro rientra nel "Comitato di Pombia"


Nel Medioevo passò dalla famiglia Da Castello, prima, e ai Conti di Biandrate, poi[3].

Dalla fine del 1200 fino al 1700, Parruzzaro diventa - insieme a Invorio Maggiore e Superiore, Oleggio Castello, Montrigiasco e Massino Visconti - isola Viscontea e realtà inserita del feudo d'Invorio Maggiore e nella Corte di Massino Visconti[






Nel 1928 a Paruzzaro sono stati aggregati, come frazioni, gli abitati di Montrigiasco e Oleggio Castello. Tuttavia, nel 1948, Oleggio Castello torna ad essere comune autonomo; mentre Montrigiasco nel 1960.

A differenza del passato, oggi l'agricoltura è praticata da pochi. Numerose, invece, sono le aziende operanti nei comparti alimentare, chimico, tessile, delle confezioni, delle calzature, del legno, della carta, della lavorazione di articoli in gomma e in plastica

A Paruzzaro in comune con Oleggio Castello fino al 2007 c'era la sede della Mattel giocattoli filiale italiana

Il paese, cinto ancora da una fascia boschiva, gravita attorno alla Chiesa di S. Siro che è posta sopra un'altura al centro del vecchio nucleo abitato. Che ancora oggi conserva buona parte dell'antica conformazione, anche se nel 1900 e 1935/6 vennero abbattute molte abitazioni per allargare la strada provinciale che lo attraversa nel centro. Tra le antiche vestigia presenti nel nostro paese vi è la torre campanaria eretta tra il 1150 e il 1175. La torre di stile romanico è ormai parte integrante della Chiesa di S. Siro. Come baluardo di una scelta politica, la torre è sormontata da merlature ghibelline simbolo di guerre e lotte intraprese dai Visconti contro i Torriani sulle sponde del nostro lago per il predominio del novarese.

Alla torre campanaria è accostata la Chiesa di S. Siro, compatrono del paese con S. Marcello a cui è dedicata l'antica parrocchiale. Il tempio è stato eretto sulle rovine del castello visconteo. E' una costruzione cinquecentesca a tre navate, ampliamento di una cappella già intitolata a S. Siro alla fine del 1400. Fu portata a termine tra il 1590 e il 1595 (anno della sua consacrazione) si dice anche grazie ai lasciti delle famiglie colpite dalla peste, detta di S. Carlo, che ebbe tristemente origine da Paruzzaro il 14.03.1576 e che, dopo aver mietuto 240 vittime tra la popolazione del luogo, in seguito investì Milano.


Il più antico monumento del paese è la Chiesa dedicata a S. Marcello papa, da oltre 5 secoli abbracciata dal cimitero. Si erge sulla sommità di una collinetta poco discosta dal paese, al confine con il territorio di Invorio e presso l'antica cascina Ronco. Lo storico Verzone vuole approssimare attorno all'anno 1000/1025 la data di costruzione della Chiesa romanica, ad una sola navata terminante con abside semicircolare; mentre fa risalire al 1050/75 l'erezione del campanile.

S. Marcello era una delle cappelle dipendenti dalla Pieve di Gozzano. A partire dal XV sec., Paruzzaro, come gli altri paesi più decentrati, si staccò dall'antico centro pievano. L'abside, conserva, in sintonia con il campanile, le originali caratteristiche del romanico lombardo. All'interno dell'edificio notevoli sono il soffitto a cassettoni del 1608 e gli affreschi posti a decorazione: dalla Madonna del latte del Merli datata 1488, all'armonioso dispiegarsi della Passione di Gesù sino all'episodio di Emmaus ed ad una lunga serie di affreschi eseguiti tra il XV sec. e i primi anni del XVI. Nella regione detta "Piana", posta al centro del paese si erge la chiesa dedicata a S. Rocco ricostruita e consacrata nel 1720 perché diroccata da molti anni. Pregevole è l'altare ligneo di scuola valsesiana. Poco discosta dal paese vi sono le frazioni di S.Grato detta "le cascine", di S. Eufemia e di Borgoagnello. La regione di S. Eufemia è attraversata dal torrente Vevera, le cui acque servivano ad alimentare gli antichi mulini: quello Visconteo del " Sabbione" e quello seicentesco detto "in Costa bella".

L'Oratorio dedicato a Santa Eufemia ed eretto nell'omonima frazione venne riostruito nella metà del '600 sui resti di una cappella posta sul crocevia di un importante strada mercantile che congiungeva Arona con il Lago d'Orla. S. Eufemia e S. Marcello erano santi particolarmente cari ai Longobardi. Accanto all'antico nucleo abitato delle cascine, ove si trova la cinquecentesca chiesetta dedicata a S. Grato Vescovo, il paese va via via ampliandosi, assumendo così una nuova conformazione. La frazione di Borgoagnello confinante con "le cascine" è attravarsata dalla Statale detta "Biellese" ed in questi ultimi anni è interessata da un forte ampliamento industriale.

Sul suo territorio in località "Testa" vi è l'uscita della A 26, la nuova bretella autostradale Voltrì-Sempione. Borgoagnello fu aggregato a Paruzzaro solo nell'ultimo ventennio del XIX secolo; la sua costruzione accanto ad insediamenti romani e preromani è dovuta al Podestà di Novara, Zuchono de Agnello ( 1237) che gli diede il nome. Poco sappiamo sia della struttura edilizia sia delle vicende storiche, soprattutto delle due monumentali porte romaniche ancora esistenti dopo la distruzione del Borgo per disposizione di Galeazzo Visconti in guerra contro il Marchese del Monferrato.

La chiesetta nata con il Borgo, dedicata a S. Giovanni Battista e S. Mauro, rimase presente, anche se diroccata, sino ai primi anni del 1800; sulla sua area troviamo oggi un campo da tennis.

L'intera comunità di Paruzzaro sino agli inizi del secolo scorso viveva prevalentemente di agricoltura, coltivando; granoturco, cereali, canapa e il gelso per l'allevamento del baco da seta. Abili peltrai, falegnami, scalpellini e ombrellai, muratori e cuochi, dovettero, all'inizio del secolo, emigrare in gran numero, a causa della scarsità di lavoro e della povertà del suolo.

Dal 1928 a Paruzzaro vennero aggregati come frazioni l'abitato di Montrigiasco e Oleggio Castello che nel 1948, conclusasi la parentesi fascista, tomo comune autonomo, mentre Montrigiasco si staccò solamente nel 1960. Oggi l'agricoltura è praticata da pochi, mentre numerose industrie e attività artigianali vanno sempre maggiormente affermandosi.

Date le precarie condizioni del vecchio palazzo municipale (il primo della comunità dal 1877) posto al cantone della " Scrigna", è stato inaugurato nel 1993 il nuovo palazzo municipale che, realizzato con criteri moderni e funzionali, contribuisce a migliorare la qualità dei servizi resi ai cittadini.

Accanto al Palazzo Municipale nel 2001 è stato ubicata la nuova sede delle Poste.


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